martedì 10 dicembre 2013

Forconi che non siamo altro



Luce bassa. Cielo magenta pallido con nuvole che son degli strappetti rosa. Abitacolo caldo e dj brillante nel giorno che inizia.  Peccato sia lievemente troppo veneto. Il dj, ma anche il giorno che inizia con gli stop accesi accesi per la coda dei  Forconi. Che palle. Invece son bravi ragazzi, infreddoliti, decisi. Si esprimono in un italiano che rende i tre minuti con il finestrino abbassato un momento piacevole oltre che interessante. Dovrei, dovremmo essere tutti li fuori con il giubbo fluorescente a distribuire volantini dalla grafica dubbia ma dal messaggio forte e chiaro. Son gentili, argomentano con cura e competenza, non bloccano il traffico ma scientemente lo rallentano con la collaborazione di quelle che giustamente si appellano Forze dell'Ordine. Voci educate e altre meno. Ma ognuno di loro, Polizia inclusa non ne può più di sti orrendi politici e delle loro ributtanti derive. Passate, presenti e speriamo mai future.  Quando mi soffermo un pò troppo, mi invitano ad un the assieme per liberare la strada e non ostacolare la corsa al lavoro di tanti. E arriva anche un pasticcino, assieme agli sms di amici, figli, imprenditori incazzati che inneggiano addirittura alla violenza contro i politici. Qualcosa si muove a livello generale nel cuore, nella mente e nelle mani degli italiani? 
Ste righe le butto giù in un baretto del centro di Padova con le buone brioche e la gente brutta brutta. Ognuno ha il suo esempio, il suo caso personale, la giustizia e l'ingiustizia senza soluzione di continuità. Vola alta una bestemmia che Guccini avrebbe invidiato mentre quasi tutti e quasi tutte invocano il taglio delle teste dei politici. Eufemistico speriamo, ma qualche generoso calcio in culo sono certo che  farebbe bene.

Che sia la volta buona? Intanto rallentate, fermatevi, abbassate il finestrino e ascoltate. E che la forza sia con noi.


Quando un governo non fa ciò che serve al popolo, va cacciato anche con mazze e pietre. Sandro Pertini 

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